Ha segnato più in questi ultimi 4 giorni che nei quasi 300 appena trascorsi. Davvero strano il destino se ti chiami Simone Zaza. Ti ritrovi dal siglare il gol scudetto, in maglia bianconera, contro l’allora capolista Napoli, al fare centro in Spagna, al Real Madrid, ancora in maglia bianca – molto – e nera – poco – dimostrando allo stesso Napoli che i Campioni del Mondo e d’Europa in carica si possono battere. Nel mezzo un rigore pesante come un macigno sbagliato nel quarto di finale di Euro 2016 contro la Germania e la prima parte di stagione, assai anonima, passata a scaldare la panchina del non irresistibile West Ham; il tutto dopo la suggestione estiva, svanita, proprio di finirci in quel Napoli, al posto di quel Gonzalo Higuain che si è prepotentemente preso l’attacco della Vecchia Signora decretando, di fatto, il suo addio e quello del suo amico Morata.
Acqua passata ormai, come le lacrime di domenica scorsa che hanno sancito il ritorno al gol dell’attaccante calabrese dopo un digiuno che durava dal 1 maggio scorso (Juve-Carpi, 2-0), in una ‘non-esultanza’ che si portava dietro malessere e rabbia per tutto quello che poteva essere ed invece non è stato. Il presente si chiama Valencia: una realtà tutt’altro che serena visto il quattordicesimo posto in classifica (26 pt), i cinque allenatori susseguitisi nelle ultime due stagioni e un turbillon di giocatori che portano incostanza nell’ambizioso progetto cinese targato Peter Lim; Zaza però pare finalmente aver trovato la panacea di tutti i mali, suoi e del club: il gol. I primi e nello stesso tempo ultimi due in terra iberica sono fruttati 6 preziosi punti grazie ai quali si può guardare con maggiore sollievo al futuro. Se dovesse essere salvezza, condita da 10 presenze e/o 8 gol, allora i valenciani saranno ben lieti (oltre che obbligati dalla clausola) di riscattare Zaza per 18 milioni di euro e riprogrammare, con un bomber in più, la tanto desiderata scalata alle agoniate posizione europee di qualche anno fa.
Intanto che un italiano ritrova il sorriso un’italiana – il Napoli – prende appunti curioso su come far male al Real Madrid in versione trasferta, il quale incassa due reti nei primi 8′ (assolutamente da replicare al San Paolo) e poi rialza la testa con C. Ronaldo (decisamente da evitare) senza però trovare il pari. Con una gara ancora da recuperare, i Blancos restano comunque in vetta alla Liga con un punto di vantaggio sul Barcelona. La compagine di Zidane ha altre due gare da disputare prima della sfida di Fuorigrotta e tanti punti di domanda che lasciano sperare gli Azzurri nell’impresa di ribaltare il 3-1 del Bernabeu.